La razza nuova...

nani/gnomi

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    Non vorrei dirvelo ma la mitologia giapponese è completamente diversa da quella nord europea, mi sorprende che sia io a parlare di ste cose.... Cioè a scuola ci siamo andati tutti e io odio storia quindi mi sembra parecchio strano che nessuno noti ste cose. Il termine Nano nasce nella mitologia Celtica, però c'è differenza con il nano giapponese, il nano europeo è un ometto basso con la barba lunga con bastoni e asce tra le mani (il signore degli anelli è un esempio che tutti conoscono di nano europeo) In Giappone il concetto di nano è diverso sono creature piccoline quelle che la mitologia europea chiama Folletti. A maggior ragione perché è un professore di giapponese giapponese li chiama nani... cioè è la loro cultura! Prendete l'esempio contrario, parlaimo dei Giganti, in giapponese usano il termine Kyojin, che però viene tradotto come Titano. Per la nostra cultura europea i Titani erano degli esseri dotati di poteri elementali che vivevano sull'olimpo e venivano temuti/venerati dalla mitologia greco/romana, quindi Kyojin in italiano diventa Gigante, perché alla fine è quello che volevano intendere. Se le culture sono diverse fatevene una ragione, ok che il mondo di ONE PIECE non è quello reale, però la cultura di chi lo scrive e le parole che usano sono diverse dalle nostre. Nano e "piccolo popolo" si possono scrivere entrambi con la parola "Kobito" soltanto che per un fatto culturale i nani asiatici sono diversi dai nostri.
     
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    CITAZIONE (usodabada @ 14/6/2013, 22:15) 
    Non vorrei dirvelo ma la mitologia giapponese è completamente diversa da quella nord europea, mi sorprende che sia io a parlare di ste cose.... Cioè a scuola ci siamo andati tutti e io odio storia quindi mi sembra parecchio strano che nessuno noti ste cose. Il termine Nano nasce nella mitologia Celtica, però c'è differenza con il nano giapponese, il nano europeo è un ometto basso con la barba lunga con bastoni e asce tra le mani (il signore degli anelli è un esempio che tutti conoscono di nano europeo) In Giappone il concetto di nano è diverso sono creature piccoline quelle che la mitologia europea chiama Folletti. A maggior ragione perché è un professore di giapponese giapponese li chiama nani... cioè è la loro cultura! Prendete l'esempio contrario, parlaimo dei Giganti, in giapponese usano il termine Kyojin, che però viene tradotto come Titano. Per la nostra cultura europea i Titani erano degli esseri dotati di poteri elementali che vivevano sull'olimpo e venivano temuti/venerati dalla mitologia greco/romana, quindi Kyojin in italiano diventa Gigante, perché alla fine è quello che volevano intendere. Se le culture sono diverse fatevene una ragione, ok che il mondo di ONE PIECE non è quello reale, però la cultura di chi lo scrive e le parole che usano sono diverse dalle nostre. Nano e "piccolo popolo" si possono scrivere entrambi con la parola "Kobito" soltanto che per un fatto culturale i nani asiatici sono diversi dai nostri.

    Allora, ti rispondo perchè poi mi sta in culo sembrare l'imbecille che si intestardisce sulle cose.... Sono testardo e quando sento di aver ragione mi piace essere esaustivo e dare pochi margini di replica.
    kobito in giapponese significa "piccola persona" e come fatto notare da kiavik, l'autore dei folletti, è una categoria che comprende tutte quelle creature mitologiche di bassa statura, sulla wikipedia giapponese inseriscono nel gruppo delle "creature piccole" elfi, nani, hobbit, koropokkuru, folletti, gnomi, fate....
    Per cui da questo punto di vista la scelta di folletti come quella di gnomi potrebbe APPARIRE giusta, ma a livello linguistico non lo è, e vi illustro perchè:
    - gli elfi in giappone, non appartenendo alla loro cultura ma importati dalla cultura europea (sono di origine celtica), vengono traslitterati エルフ (erufu)
    - gli hobbit sono ancora più recenti, perchè prima di tolkien non credo nemmeno che esistesse quel nome io li ho sempre conosciuti come halfling, vengono traslitterati ホビット (hobitto)
    - le fate, anch'esse di origine europea, solitamente vengono traslitterate フェアリー (fearii)... e al momento non so come le abbia chiamate Oda in questa saga
    - gli gnomi, scelti dai merdapanda, provengono anche essi dalla mitologia celtica o norrena, e difatti vengono tradotti come グノーム (gunoomu), oppure 地の精 (chi no see, spiriti della terra)
    - i folletti, anch'essi provenienti dalla mitologia celtica, hanno in giapponese un loro kanji: 妖精 (yoosee, folletto)
    - I nani, provenienti dalla traduzione europea con forme molto differenti a seconda della nazione, hanno una loro traslitterazione che proviene dall'inglese ドワーフ (dowaafu), ma in ogni dizionario hanno anche un altro termine ad indicarli, ossia 小人 (kobito)

    Quindi tutte le varie tipologie di creature hanno un nome proprio, spesso derivante dall'inglese dove non presenti in maniera similare nella cultura giapponese o asiatica in genere, oppure dove presenti con una forma e abilità similari alla controparte giapponese ne hanno preso il nome, vedi per i folletti e in piccola parte anche per gli gnomi.
    I nani come tanti altri nomi hanno 2 traduzioni, una che indica la controparte europea (ドワーフ) e infatti non a caso usano la traslitterazione in katakana per chiamarli, perchè è un termine di origine inglese e indica la creatura barbuta di basse dimensioni tipica della mitologia celtica e norrena, l'altra è 小人 (kobito) ed è traducibile allo stesso modo con nani, ma diversamente da dwarf indica qualcosa di diverso dalla creatura dell'immaginario fantasy collettivo, indica una creatura di bassa statura (può essere dell'altezza di un nano, ma anche inferiore come si vede in questo capitolo) e può avere molteplici forme.

    Il giappone ha una fortuna, ha una lingua fortemente esemplificativa e nei nomi spesso ci sono spiegati i significati di quelle parole, infatti diversamente dagli europei chiama i nani in 2 maniere differenti, una che indica la creatura dell'immaginario fantasy e un'altro per indicare le creature piccole. Noi questa fortuna non ce l'abbiamo e infatti in Italia la parola corretta resta nani, che però viene da tutti confusa con le creature dell'immaginario fantasy.
    Ma in ogni caso dal punto di vista linguistico rimane la parola più corretta.


    Passo 2 hai scritto un'altra inesattezza, 巨人 (kyojin) in giappone indica esattamente la figura diametralmente opposta al 小人 (kobito).
    Come kobito indica creature di piccole dimensioni, kyojin indica creature di grandi dimensioni, ed indica una famiglia in cui sono presenti le figure mastodontiche dell'antica grecia (ecatonchiri, titani, giganti), della mitologia cristiana (Goliath, Nephilim) e di altre leggende comprese quelle giapponesi.
    Come detto precedentemente per la parola kobito, anche per la parola kyojin c'è lo stesso problema, infatti tutti le varie razze vengono traslitterate con il loro nome originale scritto in katakana, e i giganti vengono chiamati con 2 denominazioni differenti (proprio come i nani), una proviene dalla mitologia Greca e la traslitterazione è ギガス (gigas) e poi c'è una traduzione in kanji che indica persone di enormi dimensioni 巨人 (kyojin), che può indicare persone molto alte (non dimentichiamoci che la popolazione giapponese fino a molti anni fa era una popolazione di bassa statura per carenze alimentari e anche oggi capita di vedere anziani che arrivano al metro e venti, solo dopo la seconda guerra mondiale e l'introduzione della carne rossa da parte degli americani hanno iniziato a crescere anche di statura diventando di statura normale come vediamo oggi).

    Rispetto alla parola kobito però non genera problemi, in quanto nella nostra visione che una creatura sia alta 2 metri o che ne sia alta 20 sempre un gigante resta, mentre kobito crea problemi perchè i nani europei sono creature di bassa statura e non di minuscola statura, ma in giappone questa differenza non esiste.
    Per farvi un esempio tratto dal mondo di OP e legato ai giganti, quando sono stati introdotti Moria, Kuma e il bianco ci siamo chiesti perchè non fossero inseriti nela categoria dei giganti, la risposta è semplice, perchè oda per giganti indica creature come Oars, San Juan Wolf o Oimo e Karsee, le cui dimensioni sono decisamente diverse tra di loro, ma nettamente superiori a quelle dei 3 personaggi sovrumani citati poco fa, basti pensare alla scena di combattimento del bianco contro un gigante della marina, dove la mano del bianco è grande come un dente di un gigante. In ogni caso i giganti vengono disegnate come creature di dimensioni superiori a quelle di un palazzo, credo superiori ai 10/15 metri, mentre il più alto dei 3 credo che si fermi "appena" sotto ai 7 metri.

    In definitiva ho sposato la traduzione NANI e non quella di altre creature per 2 motivi:
    - di carattere linguistico, Nani è la traduzione letterale della parola kobito, ossia persona di piccole dimensioni.
    - di carattere narrativo, in europa storceremo il naso perchè "nano" non indica quel genere di creatura, ma come dimostrato con i giganti, potrebbero esserci tribu di varia forma e dimensione, e potrebbe capitare di trovarci davanti altre tribù naniche simili a goblin, gnomi, nani, hobbit o altre creature minuscole dell'immaginario giapponese, per cui l'idea più corretta credo che sia quella di indicare la razza con un nome inclusivo invece che particolare, proprio come accade in giapponese, e togliere ogni possibilità di errore linguistico e semantico.

    Poi in europa il problema rimane, perchè per noi nani indica creature più alte rispetto ai nani di oda, ma letteralmente rimane una traduzione corretta.
    Inoltre come spesso è accaduto in passato con i nomi delle isole e dei villaggi in cui sono capitati i personaggi durante il timeskip ed eccellentemente dimostrato da yupa, potrebbe darsi che anche i nomi delle tribù possano avere legami con il tipo di creatura, magari tontatta indica qualcosa legato alla cultura e/o alla lingua giapponesi che per un giapponese sono di facile comprensione mentre per un europeo non lo sono. Magari Tontatta fa riferimento ad una particolare creatura o storia, di cui questi nani con questa forma sono un chiaro riferimento a noi sconosciuto.
    Come detto da me in precedenza e ribadito da Rustyking, questa opera non è un testo di mitologia norrena, è un manga di un autore giapponese che trae spunto da varie esperienze mitologiche, storico-letterarie per trarre ispirazione per la sua opera. Ed essendo la sua opera può chiamare le sue creature come meglio crede e l'opera di un traduttore è quella di tradurre l'opera in maniera comprensibile, facendo arrivare il messaggio ad un lettore straniero, ma mantenendo l'opera fedele al 100% al volere dell'autore.... Poi io rispetto a Yupa credo che i nomi siano sacrosanti e non debbano mai essere modificati per alcun motivo al mondo (vedasi Dosun diventato Sbam nella traduzione star comics).

    Edited by ilmala - 15/6/2013, 05:54
     
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    CITAZIONE (Rustyking @ 14/6/2013, 22:04) 
    Penso che ilMala abbia colto il segno dicendo: se l'autore li ha voluti chiamare nani, allora lasciamo intatto il loro nome. One Piece è il suo mondo, può chiamarli come ha voglia...

    l'autore non li ha chiamati nani, li ha chiamati piccole persone...è una sottile differenza, ma è comunque una differenza
    che poi nani sia probabilmente la traduzione più corretta e/o sensata è un altro discorso

    comunque sono uscite opinioni interessanti anche sul topic del capitolo su Arlong Park, se qualcuno vuole farsi un giro :D
     
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    Non hai scritto in modo molto diverso quello che ho detto io alla fine eh XD Ho semplicemente detto che per un fatto culturale si scrivono in modo diverso sia gente grande che gente piccola, magari posso aver sbagliato qualcosa ma intendevo quello. Solo che appunto per un fatto culturale bisogna adattare il testo alla nostra cultura e rendere comprensibile per chi legge perché uno che legge "nani" si immagina appunto una persona alta un metro con la barba e armi alla mano, mentre un giapponese leggendo nano avendo più sfumature e non avendo nessun legame culturale come noi non hanno questo problema, io volevo dire semplicemente questo tutto qui, noi perché abbiamo una cultura diversa per rendere comprensibile al lettore il testo non dobbiamo solo tradurre, ma anche adattare il testo in base alle esigenze per rendere il tutto più comprensibile al lettore.

    Ora non ho una vasta conoscenza del giapponese quindi ti chiedo di non prendertela troppo per quello che sto per dire però per quello che so posso farti questo esempio:
    In giapponese la parola "Katana" significa spada, siamo noi che chiamiamo le spade giapponesi con quel nome per differenziarle dalle nostre, visto che prima della fusione delle due culture per loro esisteva solo la loro tipologia di spada, quindi per loro (almeno in antichità) Katana=spada, quindi prendiamo una storia ambientata nell'epoca Edo, lì il termine occidentale di spada non esisteva, quindi se l'autore scrive Katana non è che noi traduciamo "userò la mia Katana!" ma al massimo "userò la mia spada!" perché nel contesto storico in cui è ambientato "Katana" vuol dire spada, che poi sia giapponese o meno chissene intendeva "spada". La stessa cosa qui, Oda intendeva gente piccola se per i giapponesi "Gente piccola" raggruppa più tipologie buon per loro, se per loro i Nani e i Folletti si possono chiamare con lo stesso modo è un loro fatto culturale, quindi un traduttore non deve solo tradurre alla lettera, ma dovrebbe anche tradurre in base alle culture e tradizioni. Secondo me la traduzione è giusta che poi letteralmente significa un altra cosa poco importa, ci sono tante parole che hanno questo problema e un traduttore deve saper scegliere le parole appropriate da usare nel contesto.
     
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    Penso che la discussione sul termine corretto da utilizzare sia stata risolta. Infatti cm detto dal Mala in un post pendragonico, il termine giusto è "nano".

    Ora il problema è che vi sono due orientamenti diversi: il primo, a cui apparteniamo io e il Mala (e suppongo molti altri), secondo il quale la traduzione deve rimanere fedele alla volontà dell'autore, senza dover adattare la traduzione alla cultura occidentale per rendere maggiormente comprensibile al lettore l'opera. Il secondo orientamento invece, a cui appartengono Uso ed IO! (e penso anche altri), opta per un adattamento "occidentalizzante" dell'opera, pertanto, gli esseri che, secondo la nostra cultura, sono folletti vanno chiamati così.

    IMHO un traduttore se ne deve sbattere il cazzo del lettore. L'opera deve rimanere immacolata dopo la traduzione. Al massimo se vi sono termini che possono destare problemi, li si traduce nel modo corretto (come in questo caso nani) e poi si fa una nota in cui si spiega il perché quel termine non corrisponde al significato che ha nel nostro immaginario. Non capisco perché il lettore debba essere "viziato" a discapito dell'opera, che può essere invece un incentivo per migliorare le proprio conoscenze grazie al contatto con una cultura diversa dalla nostra.
     
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    rusty hai fatto un post a mio dire meraviglioso.
    Quello che penso è che il traduttore, così come l'adattatore devono cercare di fare arrivare il messaggio voluto dall'autore al 100%, utilizzando il più possibile le scelte stilistiche dell'autore.
    Per farvi capire prendendo un esempio lontano dal manga, il figlio di Tolkien ha fatto bloccare la pubblicazione dei libri "the history of middle earth" in italia perchè dopo aver letto la traduzione in italiano del 3° libro ha riscontrato che non era fedele a quanto il padre aveva realmente creato.

    Io, come rusty, credo che il traduttore come l'adattatore debbano fregarsene del substrato culturale del lettore, lui deve tradurre il testo e fare passare il messaggio, poi ci sono situazioni in cui il messaggio non può passare perchè una costruzione grammaticale è di difficile resa in italiano o perchè si tratta di una battuta o di un gioco di parole che in italiano non hanno un significato o hanno un significato diverso, li entra in scena l'adattatore, a mio avviso.
    Il ruolo dell'adattatore è quello di controllare che la lingua in cui un testo è stato tradotto (nel nostro caso l'italiano), sia scritto in maniera scorrevole e comprensibile, il suo ruolo è quello di variare le costruzioni sintattiche per permettere al messaggio di passare lasciando il testo fedele, oppure trovare nuove battute o nuovi giochi di parole quando la controparte originale è intraducibile. Ma ovviamente so poco e niente di adattamento, quindi c'è il caso che stia dicendo cagate astronomiche.

    Ad esempio per farvi capire, il ruolo di un traduttore è quello di spiegare ad esempio che dietro al soprannome di bartolomeo (il cannibale) non c'è una persona che si ciba di carne umana, ma quel soprannome si basa su un modo di dire giapponese in cui chi si prende abitualmente gioco delle altre persone viene indicato come un cannibale.
    Qui il traduttore deve fare un bel * e spiegare il significato di questo nome senza cambiarlo.

    Poi io non conosco il lavoro dell'adattatore perchè non mi compete e non l'ho mai fatto, quindi mi ripeto, sopra c'è il caso che ho scritto cagate astronomiche, ma per quanto riguarda il traduttore, per quel poco che ho fatto ho una mia concezione di traduzione, ed è quella che ho spiegato poco fa.

    Edited by ilmala - 15/6/2013, 17:19
     
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    Io consiglio a tutti di leggersi qualche intervista fatta a traduttori professionisti. Ci sono cose che vanno tradotte, altre no perché non esistono controparti italiane e adattare il testo per renderlo il più comprensivo possibile dovete anche tener conto del fatto culturale quando traducete sennò dovremmo scrivere ogni volta la ormai famosa battuta di Chopper "Non sono un procione" con "Non sono un Tanuki" :| Oda lo chiama Tanuki visto che nella loro cultura (basta vedere Doraemon) c'è un forte riferimento a quella creatura mitologica, però visto che in italiano il tanuki non esiste e sarebbe rognoso ogni volta mettere una nota, l'abbiamo tradotta non solo noi ma anche la star comics come "Procione" perché alla fine il Tanuki è una sottospecie di procione quindi è l'adattamento migliore. Un bravo traduttore non deve tradurre, deve tradurre adattando il testo nel miglior modo possibile per rendere il tutto comprensibile al lettore sennò per le traduzioni letterali c'è Google, le traduzioni "umane" sono sempre le migliori perché rendono uniforme non solo il testo ma anche i contenuti, basta vedere altri manga prendiamo Naruto "Rasengan" dovremmo tradurlo come "Sfera spirale", ma visto che non esiste una controparte scorrevole e di senso compiuto si è optato per rasengan anche in italiano, così come è stato per Aokiji, Kizaru, Akainu... Ci sono anche altri esempi che potrei fare ma non vorrei dilungarmi troppo
     
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    CITAZIONE (usodabada @ 15/6/2013, 17:02) 
    Io consiglio a tutti di leggersi qualche intervista fatta a traduttori professionisti. Ci sono cose che vanno tradotte, altre no perché non esistono controparti italiane e adattare il testo per renderlo il più comprensivo possibile dovete anche tener conto del fatto culturale quando traducete sennò dovremmo scrivere ogni volta la ormai famosa battuta di Chopper "Non sono un procione" con "Non sono un Tanuki" :| Oda lo chiama Tanuki visto che nella loro cultura (basta vedere Doraemon) c'è un forte riferimento a quella creatura mitologica, però visto che in italiano il tanuki non esiste e sarebbe rognoso ogni volta mettere una nota, l'abbiamo tradotta non solo noi ma anche la star comics come "Procione" perché alla fine il Tanuki è una sottospecie di procione quindi è l'adattamento migliore. Un bravo traduttore non deve tradurre, deve tradurre adattando il testo nel miglior modo possibile per rendere il tutto comprensibile al lettore sennò per le traduzioni letterali c'è Google, le traduzioni "umane" sono sempre le migliori perché rendono uniforme non solo il testo ma anche i contenuti, basta vedere altri manga prendiamo Naruto "Rasengan" dovremmo tradurlo come "Sfera spirale", ma visto che non esiste una controparte scorrevole e di senso compiuto si è optato per rasengan anche in italiano, così come è stato per Aokiji, Kizaru, Akainu... Ci sono anche altri esempi che potrei fare ma non vorrei dilungarmi troppo

    mi dispiace contraddirti, ma tuttora ogni volta che in un manga c'è la parola senpai (e credo anche per la parola kun) mettono una bella nota.
    Io invece credo che sia utile mantenere tutti i riferimenti alla cultura che si desidera mostrare per farla arrivare al lettore.
    Il tanuki, io, lo lascerei tanuki perchè è una creatura mitologica giapponese e stiamo traducendo un'opera di fantasia ma un'opera giapponese.

    Io infatti sono dell'idea che il lavoro del traduttore sia difficilissimo, perchè è un tramite tra 2 culture che non si conoscono, e il suo ruolo non è far leggere al lettore quello che il lettore vuole avere davanti, ma far leggere al lettore quello che l'autore vuole far leggere.

    Io, ad esempio, sono molto integralista con i nomi delle tecniche e con i nomi dei personaggi, sarà che sono cresciuto in una generazione in cui la kamehameha non era stata tradotta come "onda d'energia della tartaruga", oppure con il "rozan shoryuuha" di shiryu di dragon (dragone del monte lu).
    Io credo che i nomi delle tecniche come i nomi dei personaggi abbiano un fascino clamoroso, e fosse per me tradurrei il minimo indispensabile, così come per i nomi, continuo a pensare che siano sacri, e cambiarli solo perchè si vuole fare arrivare un messaggio, beh non lo trovo rispettoso verso l'autore (io ho sempre sul gozzo il cambio di nome di dosun in sbam da parte di yupa, e io adoro yupa per il lavoro meraviglioso che sta facendo su one piece e toriko).

    Poi sui nomi delle tecniche ultimamente ci sono situazioni molto difficili che si vengono a creare col giapponese e con una sua peculiarità unica.
    I nomi delle tecniche solitamente vengono scritte in kanji con al di sopra i furigana, ossia come l'autore vuole che quei kanji vengano letti.
    Abbiamo robin che nel capitolo 710 lancia un attacco che Oda vuole che si chiami Campo de Flores, e i kanji sottostanti sono esattamente quelli di frutteto e quello di fiore.
    LA traduzione è un campo minato.... ci sono situazioni in cui nemmeno io tradurrei e altre in cui tradurrei il nome sempre.

    Per farti arrivare una informazione su naruto, naruto è un luogo preciso del giappone noto per i suoi molteplici vortici marini, ed è da quello che kishimoto ha preso spunto per il ninja e per il rasengan.
     
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    Dipende, la parola senpai e kohai la lasciano soprattutto nei manga scolastici o comunque molto contemporanei tipo Bakuman per capirci, idem altri riferimenti alla cultura giapponese tipo "posso chiamarti per nome?" oppure "Ehm, in realtà quello è il mio nome, ma se vuoi puoi tranquillamente chiamarmi così" i suffissi sono davvero molto molto rari da trovare nelle edizioni ufficiali le giappominkiate dei gruppi che si trovano on-line non li calcolo nemmeno. Quando uno deve tradurre dal giapponese deve tradurre tutto quello che c'è da tradurre di GIAPPONESE, salvo piccole eccezioni, tipo in TWGOK nel primo capitolo chiamano Keima "Otamegane" in italiano sarebbe una cosa come "sfigatello con gli occhiali" ma visto che suona male o comunque non è molto appropriato hanno lasciato "Otamegane" oppure "Otamega" mettendo la piccola nota spiegando cosa vuol dire. In questo caso il problema è un fattore culturale, l'ho già detto prima facendo un esempio su Katana, nel periodo Edo le uniche spade conosciute in giappone erano appunto le Katana che si traduce come "Spada" quindi in un manga come Gintama o simili è giusto tradurre Katana come Spada, non è che lasci scritto Katana... La stessa cosa qui, se per i giapponesi non c'è differenza tra nano e folletto sono problemi loro è un fatto culturale che interessa solo loro, noi siamo europei e quando leggiamo Nano immaginiamo una cosa, quando leggiamo folletto ne immaginiamo un altra, per i giapponesi Kobito significa gente piccola in generale non fanno le distinzioni che facciamo noi, quindi è anche inutile chiederlo a un giapponese ti risponde com'è giusto nella sua cultura. Se tu devi tradurre qualcosa devi renderlo comprensibile a chi legge, quindi Kobito che significa "piccolo popolo" devi usare la giusta parola in base al contesto, se erano personaggi alti un metro ok nano ci stava più che bene, mentre nel nostro caso è più appropriato folletto visto le dimensioni delle creature.

    Che poi scusa la franchezza ma i nomi delle tecniche in giapponese piacciono pure a me, ma leggerle in giapponese su una traduzione italiana fa tanto Giappofag per non dire altro. Possiamo andare avanti anche fino a domani mattina ma qui non ne caviamo un ragno dal buco sono due opinioni diverse sul modo di tradurre, alla fine si è scelto folletto e folletto rimane, vedremo la star comics che avrà l'approvazione dell'autore che cosa deciderà di fare, sennò scriviamo una bella SBS a Oda e risolviamo il problema, lol.
     
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    Io penso che si sia scritto a sufficienza. Sarebbe meglio parlare delle caratteristiche di queste piccole creature, soprattutto quando avremo più informazioni.

    Tradurre non è facile per niente. Molte frasi sono complesse ed anche se si conosce bene la lingua è difficile comprenderne la sfaccettatura.

    Bisogna cercare di essere aderenti il più possibile, rimanendo fedeli al messaggio dell'autore.

    L'autore è giapponese, conosce molto bene le altre culture, da cui spesso ha preso spunto, ma la storia ha una sua realtà, diversa dalla nostra.

    Se lui ha chiamato Nani quelli che per noi sarebbero dei folletti, loro sono Nani. E non si scampa da ciò.

    Sono totalmente d'accordo col pensiero di ilmala (che ringrazio per pazienza e spiegazioni) e rustyking, che hanno reso molto bene il mio punto di vista.

    Se non si deve parlare di altro, per il momento terrei chiuso questo topic.


    P.s.: la prossima settimana vi arriva la traduzione di Jojo.
     
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  11. o.p.a
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    Secondo me la questione è delicata:

    Allora, leggendo i vari commenti ho potuto capire che:

    La parola incriminata significa "persone piccole", ora, da quello che ho capito la maggior parte dei traduttori ha tradotto gnomi e folletti appunto perchè il termine nani non coincideva efefttivamente con l "aspetto" di tali creature (e qua sopraggiunge il problema degli adattamenti, che secondo me, vanno attuati solo in determinate occasioni)

    Qual'è il problema? nella grammatica italiana, per persone piccole, si intende solo ed esclusivamente nani. Folletti o gnomi non vengono mai accostati a persone piccole, appunto perchè nella lingua italiana l'unico sinonimo di "persona piccola" è nano (intesa però come persona affetta da una determinata malattia e non come RAZZA o popolo di fantasia)

    Ora, non so se questo coincide anche con le altre lingue, ma dal punto di vista prettamente grammaticale, la traduzione corretta sarebbe nani (se si parla però di persona affetta da nanismo)

    Gnomi o folletti sono "creature" di piccola statura, non persone, visto che tali creature appunto non esistono nel mondo reale (come i nani intesa come razza del resto)

    Questo concetto però nel mondo di One Piece non vale, appunto perchè questi esseri esitono veramente, non sono considerati leggende, e quindi questo reagionamento non può essere applicato)



    Dalla traduzione dal jap all'italiano di questa determinata parola "persone piccole" a mio avviso è abbastanza bastarda come termine (un po' come il kanji di vulcanizzazione/indurimento managgia) e secondo me è prematuro dare per certo un determinato termine.

    La pecca è che purtroppo da Oda non ci arriverà mai una conferma, appunto perchè questo problema sopraggiunge solo nelle traduzioni lol

    Tutto questo lo dico ovviamente da completo ignorante in argomento, è solo un idea che mi son fatto, poi deh..se ho cannato qualcosa ditemelo, che mi sono appasionato :asd:
     
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  12. .:Kiavik:.
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    Ahem, mi intrometto per segnalare che il link alla pagina wiki con le categorie di kobito è stato scazzato dalla formattazione del forum.

    La pagina a cui mi riferivo potete trovarla qui

    Ciao a tutti ;)
     
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    la terra del judo, Tokyo.... ma anche un po' Castrocaro Terme!

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    c'è pure "pazzo cobly bannalo"

    questa la potranno capire solo i più vecchi!!!!
     
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    scusate il doppio post, ma ravanando in giro per raw ho scoperto che quelle che sono state tradotte da tutti come fate, in realtà oda le chiama 妖精 yousei, che in giapponese significa folletti, quindi se usa già folletti non possiamo usare la stessa parola anche per tradurre kobito, specialmente quando l'autore stesso li chiama con 2 nomi differenti.
     
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    Ehm, non vorrei dirtelo Mala ma tutto ciò da ragione a Kiavik.... A maggior ragione se hanno sbagliato a tradurre e invece di fata andava messo "folletto" la personcina che ha rubato la spada a zoro è proprio uno dei tanto discussi "Kobito" :'D quindi alla fine qualche capitolo fa non è stata una fata a rubare a Zoro la spada, ma bensì un Folletto, e ups guarda un po' di chi si tratta? DX Quindi alla fine va bene usare lo stesso nome visto che si tratta della stessa razza...
     
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111 replies since 6/6/2013, 01:36   1675 views
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